Incurvamento del Pene
Incurvamento congenito del pene
L’incurvamento o recurvatum congenito del pene è dovuto nella maggior parte dei casi alla asimmetria nello sviluppo dei corpi cavernosi. In soggetti giovani, anche a causa della caratteristiche anatomiche della partner, incurvamenti non particolarmente severi possono essere causa di ostacolo meccanico alla penetrazione; frequentemente dalla malformazione anatomica deriva un autentico disagio psicologico, noto con il termine di dismorfofobia. Le immagini dimostrano alcuni casi di incurvamento congenito del pene con impossibilità pressoché completa alla penetrazione. In questi casi la terapia di scelta è l’intervento di corporoplastica, eseguibile anche con ricovero di un giorno. La tecnica chirurgica si basa sul principio di pareggiare la lunghezza del lato convesso con quello concavo, ottenendo così un riallineamento del pene lungo l’asse longitudinale. La completa guarigione si verifica dopo un periodo di circa 4 settimane al termine del quale è possibile la ripresa dei rapporti sessuali.
Incurvamento acquisito del pene (INDURATIO PENIS PLASTICA o MALATTIA DI LA PEYRONIE)
Gli incurvamenti acquisiti del pene sono dovuti nella maggior parte dei casi alla MALATTIA di LA PEYRONIE o INDURATIO PENIS PLASTICA. Questa condizione morbosa è caratterizzata dalla formazione di una placca fibrosa in corrispondenza della tunica albuginea , una guaina di rivestimento interno del pene. E’ presente in oltre un terzo dei pazienti diabetici. Nel 30% dei casi si associa alla Malattia di Dupuytren caratterizzata dalla retrazione fibrotica dei tendini della mano.
Sintomi
La placca, priva di elasticità per la sua natura cicatriziale, provoca durante l'erezione l’incurvamento e deformità , a causa della anomala distensione del pene in quel punto. La malattia è caratterizzata da una fase iniziale in cui la presenza di una placca si associa frequentemente al dolore e alla comparsa di incurvamento del pene durante l'erezione. Durante tale fase si osserva:
1) la scomparsa del dolore che usualmente è completa entro 6 mesi dall'inizio dei sintomi;
2) il rimaneggiamento della placca con variazione del grado di incurvamento, che può ridursi fino a scomparire in circa il 14% dei casi , stabilizzarsi nella metà dei casi, aggravarsi ulteriormente nei casi restanti;
3) L'eventuale comparsa di Disfunzione Erettile, che può essere dovuta sia alle ripercussioni psicologiche dell'incurvamento sia al reale danno organico delle strutture vascolari del pene. La stabilizzazione dell'Induratio Penis Plastica si realizza in genere entro un anno dalla comparsa dei sintomi; oltre questo termine variazioni dell'incurvamento del pene e delle dimensioni della placca devono essere ritenute improbabili.
Diagnosi
Viene posta con una visita specialistica, che rileva la sede e la dimensione delle placche fibrotiche, oltre che i fattori di rischio associati , un FarmacoTest con PGE1 associato ad eco-doppler penieno, mediante il quale si induce l’erezione e si valutano l’entita e sede delle deformazioni peniene , oltre che l’eventuale insufficienza circolatoria locale.
Terapia
Numerosi trattamenti vengono attualmente proposti nella terapia medica della Malattia di La Peyronie; a causa dell'assenza o della difficoltà di realizzazione di studi controllati nessuno di questi trattamenti può essere ritenuto sicuramente efficace ai fini della riduzione del dolore, delle dimensioni della placca e dell'incurvamento. Scopo della stessa rimane la stabilizzazione di malattia. Nei casi in cui la terapia medica non abbia ottenuto il miglioramento dell’incurvamento la soluzione dell'incurvamento da Induratio Penis Plastica resta affidata alla Chirurgia. Gli interventi possibili sono principalmente di 3 tipi:
1) Plastiche di riallineamento del pene (corporoplastiche): questo tipo di interventi sono indicati in casi di incurvamento di grado non particolarmente accentuato con lunghezza del pene tale da consentire il raddrizzamento senza che si verifichi un accorciamento marcato del pene. Non riguardano il trattamento della placca fibrosa
2) Chirurgia di placca, che comprende l’asportazione o, più frequentemente, l’incisione della placca con innesto di tessuto biologico: questo intervento è riservato a soggetti con incurvamento di grado severo con contemporaneo accorciamento fibrotico del pene, nei quali non siano stati riscontrati disturbi dell’erezione o nei quali l’età o la presenza di fattori di rischio vascolare non lasci prevedere una diminuzione della funzione erettile nel periodo successivo all’intervento; tra i materiali più frequentemente impiegati sono la vena safena prelevata dalla coscia o numerosi materiali biologici pronti per l’innesto dopo idratazione. La chirurgia di placca è oggi associata sempre più frequentemente all’impianto di una protesi peniena.
3) Le protesi peniene. Nella maggior parte dei casi avanzati, l’impianto di una protesi peniena è di per sé sufficiente a determinare il raddrizzamento del pene; nei casi in cui sia presente un incurvamento residuo marcato si procede nel corso dello stesso intervento all’esecuzione di una plastica cosiddetta complementare di raddrizzamento del pene. Questo intervento è indicato in soggetti in cui l’incurvamento penieno si associ alla disfunzione erettile o nei quali l’età del Paziente faccia ipotizzare la possibilità di comparsa di Disfunzione Erettile successivamente all’intervento vengono impiantate protesi semirigide, malleabili, soffici o idrauliche. Queste ultime permettono la tumescenza e detumescenza del pene mediante l’inserimento di appositi dispositivi idraulici (pompa, serbatoio, cilindri espandibili).